Da anni, se si pensa alla Igor Volley Novara, c’è un nome su tutti che viene in mente: Sara Bonifacio. Nata ad Alba nel 1996, Bonifacio ha vestito la casacca biancazzurra per un totale di 10 stagioni, entrando nel cuore dei tifosi e diventando una delle giocatrici simbolo della Igor. Il capitano delle zanzare si racconta con passione ed entusiasmo, parlando del suo nuovo ruolo nel gruppo squadra, degli obiettivi in vista di questa seconda metà di stagione e delle sue passioni extra campo.
Anche quest’anno Novara si sta confermando tra le prime forze del campionato, mantenendosi in corsa per un posto di vertice in classifica: «Sì, quest’anno penso stiamo facendo molto bene. Siamo quarte, ma la classifica è molto corta, abbiamo solamente due punti di distanza dalla seconda. Tutte le squadre sono lì a contendersi i posti più alti. Noi siamo soddisfatte di quello che stiamo facendo: ora puntiamo a migliorarci e, nel girone di ritorno, a fare qualcosa di meglio».
Una partenza fortissima per le zanzare in questa stagione, che però, a metà del girone di andata, hanno avuto un calo, portando diverse partite al tie break e perdendo qualche punto per strada. Ma le giocatrici non si sono mai perse d’animo, come conferma Bonifacio: «In squadra non c’è stata negatività, siamo sempre rimaste serene. Certo, tante partite al tie break hanno pesato a livello fisico, ma siamo sempre state sicure del fatto che le cose sarebbero andate meglio. Non l’abbiamo visto come un momento nero, in cui ci sono delle difficoltà. I risultati sono arrivati di conseguenza, e ci siamo lasciate alle spalle questa piccola parentesi». A fare da spartiacque il match da record dell’Unipol Forum di Assago, con la Igor Volley capace di superare Milano in una cornice di pubblico incredibile: «Ha sicuramente aiutato molto. Parliamo comunque di un 3-2, ma è stata una partita particolare, a sé stante, di fronte a un pubblico fantastico, in un contesto un po’ diverso dal solito e contro una squadra fortissima. Ci ha dato la spinta per ricominciare a essere incisive».
Quest’anno la Igor Volley è tornata anche sul palcoscenico più importante d’Europa, la Champions League, dopo due anni di assenza. Un obiettivo che Sara voleva realizzare: «Tornare a giocare la Champions era un obiettivo a cui tenevo particolarmente. Lì si ha l’opportunità di competere con le squadre più forti del mondo, e ovviamente hai una visibilità diversa. Nel campionato italiano c’è molto equilibrio, giocare all’estero aiuta ad avere anche stimoli differenti. Penso abbiamo cominciato bene, anche se contro il Fenerbahce è stata un po’ una batosta. Ma dal punto di vista della squadra non ci sono stati cali, quindi sono sicura che faremo bene».
In questa stagione, in casa Igor, si sono susseguiti parecchi infortuni, con diverse giocatrici che hanno avuto bisogno di tempo per tornare ad ingranare. È chiaro che, in situazioni del genere, per la squadra non sia stato semplice: «Sì, è stato difficile a livello psicologico, oltre che fisico, visto che quando la panchina si accorcia il carico aumenta. Ma penso che sia anche la forza di questa squadra il saper adattarsi e mettersi a disposizione per non avere carenze nelle difficoltà».
Lo scorso anno vice capitano, quest’anno Sara Bonifacio è invece il capitano della Igor Volley Novara. Un risultato che la riempe d’orgoglio: «Per me è un onore. Sono qui da tanti anni, quindi speravo di poter ricoprire questo ruolo. Ma è un onore anche per la città, per il pubblico, che ormai sento come casa. Non è cambiato molto, perché essendo qui da tanti anni le ragazze che arrivano per la prima volta chiedono e si confrontano con chi c’è da più tempo, com’è normale che sia. Poi il gruppo squadra è stupendo, quindi non ho avuto problemi da gestire».
Ma fuori dal campo, come passa il proprio tempo capitan Bonifacio? «Penso che sia importante ritagliarsi dei momenti per sé: noi ci divertiamo moltissimo, ma il nostro resta comunque un lavoro, e quindi serve staccare la spina. Anche se in realtà quello che faccio io mi stanca di più! Faccio lezioni di pilates e yoga, poi ho un cane, quindi facciamo addestramento o andiamo a cercare tartufi. E se combaciano con allenamenti e impegni, mi piace anche andare a concerti». Infine, Sara fissa l’asticella sui suoi prossimi obiettivi: «Uno su tutti è riuscire a evitare quella semifinale, che da anni ci perseguita! A livello personale direi finire l’università, che sto un po’ dilazionando. Ma con calma ce la faremo».







