La campagna elettorale a Trecate è ufficialmente iniziata. E non è detto che profumi di violetta.
Questa mattina, al mercato in piazza, il candidato sindaco Roberto Minera – ex Fratelli d’Italia, oggi civico ma sempre orbitante nell’area di centrodestra – ha inaugurato la sua corsa con un gesto molto concreto: la distribuzione dei sacchetti per le deiezioni canine.
Sì, la prima mossa del candidato è stata quella: un rotolo di plastica biodegradabile. Un gesto “simbolico”, certo. E in effetti qualcosa simboleggia: una politica che, almeno per ora, guarda dritta al marciapiede.
E se da una parte Fratelli d’Italia raccoglie materiale scolastico per le famiglie in difficoltà, dall’altra Minera dona sacchetti per i cani. D’altronde a Trecate la generosità dei candidati è ormai una tradizione consolidata: durante la campagna del 2021 Giorgio Ingold, in quota FdI e poi presidente del consiglio comunale, portava in piazza una sua personale idea di welfare gastronomico, distribuendo salami, meloni (con la emme minuscola), cioccolato, oltre a un calendario degli Europei di calcio e a un kit di cacciaviti per il bricolage dell’uomo di casa.
Minera, invece, punta sul decoro urbano. Secondo lui la situazione – quella delle cacche dei cani – «sta diventando un problema – scrive sui social –. Amiamo i nostri amici a quattro zampe, ma vogliamo educare anche i padroni a prendersi cura dell’ambiente che condividiamo». Poi arriva la prima promessa elettorale: «Se saremo amministratori, continueremo a fornire ai cittadini con animali kit di sacchetti per le deiezioni». Ma avverte: «Non ci limiteremo solo alla distribuzione, però! Siamo pronti anche a multare chi non rispetta le regole».
Dai commenti pare che l’iniziativa abbia colpito nel segno: niente ironie ma reazioni concrete: c’è chi chiede informazioni, chi racconta di strade puntualmente “decorate”, chi conferma che il problema esiste davvero. Segno che l’iniziativa, nel suo piccolo, ha toccato un nervo scoperto della quotidianità cittadina.
Ed è proprio qui che si apre la riflessione. Perché la politica locale vive spesso di questi temi minimi, immediati, che parlano alla pancia (e al portafoglio) più che alla testa. Ma se la partenza può anche essere dal suolo, una città ha certamente bisogno che qualcuno guardi più in alto: ai servizi, ai quartieri, al lavoro, alla vivibilità. Dunque bene i sacchetti, ma la politica, per quanto amministrativa, non può limitarsi a raccogliere quello che altri lasciano in giro.
A Trecate, la campagna elettorale è iniziata dal suolo, ora resta solo da capire se saprà anche sollevarsi.