“Visioni di un futuro possibile”: al Sacro Monte di Orta un festival francescano su pace, ambiente e comunità

Promossa dall'ente di gestione dei Sacri Monti in collaborazione con i frati minori del Monte Mesma

Il Sacro Monte di Orta diventerà il cuore pulsante di un nuovo appuntamento culturale e spirituale: “Visioni di un futuro possibile”, festival francescano che intreccia i grandi temi della pace, dell’ambiente e della comunità. L’iniziativa, promossa dall’ente di gestione dei Sacri Monti in collaborazione con i frati minori del Monte Mesma, si inserisce nelle celebrazioni per l’ottavo centenario del Cantico di Frate Sole e nasce con l’obiettivo di trasformarsi in un appuntamento annuale.

«Il messaggio di Francesco – ha spiegato fra Maggiorino Stoppa – è una chiave preziosa per leggere la crisi che stiamo vivendo, in cui ambiente e persone soffrono insieme». A sottolineare la portata culturale e sociale dell’iniziativa è anche Francesca Giordano, commissaria dell’ente: «Vogliamo creare uno spazio di dialogo aperto e inclusivo, capace di unire spiritualità e impegno civile e di portare il carisma di San Francesco al cuore delle sfide attuali».

Il programma, denso e articolato, prevede conferenze, incontri, momenti comunitari e occasioni conviviali che si svolgeranno dal 3 al 5 ottobre 2025. Si comincia venerdì 3 ottobre con l’inaugurazione della mostra Visiones, curata da Lorenza Boisi, ospitata nella cappella nuova del Sacro Monte. Nello stesso giorno il climatologo Claudio Cassardo aprirà il ciclo di incontri affrontando il tema del cambiamento climatico. Sabato 4 ottobre il festival si sposterà sulle acque del lago, con una crociera culturale che guiderà i partecipanti alla scoperta delle bellezze del territorio, seguita dalla salita al Sacro Monte e da nuovi momenti di riflessione, tra cui l’intervento dell’esperto di fauna alpina Filippo Zibordi sul rapporto con i grandi carnivori. In serata, la chiesa dei santi Francesco e Nicolao ospiterà un concerto di grande suggestione: la Missa Papae Marcelli di Palestrina, proposta dal festival internazionale di musica antica gaudete in occasione dei cinquecento anni dalla nascita del compositore.

La giornata di domenica 5 ottobre sarà caratterizzata dalla marcia per la pace, una camminata dal convento del Monte Mesma al Sacro Monte, pensata come esperienza collettiva di riflessione e condivisione. Sempre nella giornata conclusiva sono previsti il dialogo tra don Renato Sacco e il professor Davide Maggi sul rapporto tra pace ed economia, un intervento del naturalista e divulgatore Francesco Tomasinelli dedicato alla biodiversità urbana e un momento di approfondimento sulle prospettive dell’idrogeno come energia pulita, con la testimonianza di Andrea Alessandro Giacomini.

«Visioni di un futuro possibile – ha osservato il sindaco di Orta, Giorgio Angeleri – è un’occasione per valorizzare il patrimonio del Sacro Monte e per offrire al nostro territorio uno spazio di confronto capace di coniugare alto e basso, cultura e socialità, riflessione e convivialità». Il festival, a ingresso libero, si propone così di diventare un appuntamento di respiro ampio, capace di guardare al futuro partendo dal messaggio universale di San Francesco.

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“Visioni di un futuro possibile”: al Sacro Monte di Orta un festival francescano su pace, ambiente e comunità

Promossa dall’ente di gestione dei Sacri Monti in collaborazione con i frati minori del Monte Mesma

Il Sacro Monte di Orta diventerà il cuore pulsante di un nuovo appuntamento culturale e spirituale: “Visioni di un futuro possibile”, festival francescano che intreccia i grandi temi della pace, dell’ambiente e della comunità. L’iniziativa, promossa dall’ente di gestione dei Sacri Monti in collaborazione con i frati minori del Monte Mesma, si inserisce nelle celebrazioni per l’ottavo centenario del Cantico di Frate Sole e nasce con l’obiettivo di trasformarsi in un appuntamento annuale.

«Il messaggio di Francesco – ha spiegato fra Maggiorino Stoppa – è una chiave preziosa per leggere la crisi che stiamo vivendo, in cui ambiente e persone soffrono insieme». A sottolineare la portata culturale e sociale dell’iniziativa è anche Francesca Giordano, commissaria dell’ente: «Vogliamo creare uno spazio di dialogo aperto e inclusivo, capace di unire spiritualità e impegno civile e di portare il carisma di San Francesco al cuore delle sfide attuali».

Il programma, denso e articolato, prevede conferenze, incontri, momenti comunitari e occasioni conviviali che si svolgeranno dal 3 al 5 ottobre 2025. Si comincia venerdì 3 ottobre con l’inaugurazione della mostra Visiones, curata da Lorenza Boisi, ospitata nella cappella nuova del Sacro Monte. Nello stesso giorno il climatologo Claudio Cassardo aprirà il ciclo di incontri affrontando il tema del cambiamento climatico. Sabato 4 ottobre il festival si sposterà sulle acque del lago, con una crociera culturale che guiderà i partecipanti alla scoperta delle bellezze del territorio, seguita dalla salita al Sacro Monte e da nuovi momenti di riflessione, tra cui l’intervento dell’esperto di fauna alpina Filippo Zibordi sul rapporto con i grandi carnivori. In serata, la chiesa dei santi Francesco e Nicolao ospiterà un concerto di grande suggestione: la Missa Papae Marcelli di Palestrina, proposta dal festival internazionale di musica antica gaudete in occasione dei cinquecento anni dalla nascita del compositore.

La giornata di domenica 5 ottobre sarà caratterizzata dalla marcia per la pace, una camminata dal convento del Monte Mesma al Sacro Monte, pensata come esperienza collettiva di riflessione e condivisione. Sempre nella giornata conclusiva sono previsti il dialogo tra don Renato Sacco e il professor Davide Maggi sul rapporto tra pace ed economia, un intervento del naturalista e divulgatore Francesco Tomasinelli dedicato alla biodiversità urbana e un momento di approfondimento sulle prospettive dell’idrogeno come energia pulita, con la testimonianza di Andrea Alessandro Giacomini.

«Visioni di un futuro possibile – ha osservato il sindaco di Orta, Giorgio Angeleri – è un’occasione per valorizzare il patrimonio del Sacro Monte e per offrire al nostro territorio uno spazio di confronto capace di coniugare alto e basso, cultura e socialità, riflessione e convivialità». Il festival, a ingresso libero, si propone così di diventare un appuntamento di respiro ampio, capace di guardare al futuro partendo dal messaggio universale di San Francesco.

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