La prima riunione notturna di una commissione nella storia del Piemonte, così le opposizioni in consiglio regionale stanno tentando di bloccare l’aumento dell’Irpef che colpirà dal prossimo anno lavoratrici, lavoratori e pensionati piemontesi che guadagnano tra 1.100 e 2.500 euro netti al mese. La maggioranza, che vuole chiudere il bilancio in aula il prima possibile, si è vista costretta a convocare le sedute della commissione in notturna fino a domenica sera, nella speranza di finire la discussione degli emendamenti presentati dalle minoranze contrarie al provvedimento, necessario a causa della revisione dell’Irpef voluta dal governo Meloni.
«La nostra è un’attività che non definirei ostruzionistica – ha esordito la capogruppo PD Gianna Pentenero – perché da giorni stiamo avanzando proposte concrete per reperire i 150 milioni necessari a garantire la sopravvivenza del bilancio e sostituire o mitigare fortemente l’aumento dell’Irpef». Anche la capogruppo di AVS Alice Ravinale ha rimarcato come nel merito «abbiamo soltanto un foglietto sventolato dall’assessore, che non ci ha mai fornito i dettagli dell’operazione tanto hanno paura di fare questa manovra alla luce del sole. Un aumento tutto al buio di cui però faranno le spese i lavoratori e i pensionati piemontesi. Siamo pronte a continuare a fare opposizione e siamo intanto soddisfatte di aver fatto tramontare i piani di Cirio di concludere questo blitz entro luglio».
Insieme a loro anche la capogruppo del M5S Sarah Disabato «Cirio aveva promesso di non aumentare le tasse, invece siamo all’ennesima stangata. Dopo l’eliminazione dell’esenzione del bollo auto per veicoli ecologici, ora in piena estate, arriva un provvedimento ben più pesante: l’aumento dell’Irpef. A fronte di questi sacrifici, non c’è alcun piano chiaro su come verranno utilizzati i fondi: nessun potenziamento dei servizi, né investimenti su sanità, scuola, trasporti o welfare» e la capogruppo di SUE Vittoria Nallo che ha aggiunto «La maggioranza sta tentando un blitz approfittando della pausa estiva per far passare il provvedimento nel silenzio generale, sperando che i piemontesi non se ne accorgano. È davvero inaccettabile il tentativo del presidente Cirio di distrarre l’opinione pubblica: ha infatti organizzato ben tre conferenze stampa su altro, in una strana settimana quasi agostana in cui parla di tutto pur di non parlare dell’aumento Irpef e di metterci la faccia. È evidente la volontà di coprire l’aumento delle tasse».
A spiegare le possibili soluzioni per ridurre l’impatto degli aumenti e garantire più servizi è il segretario regionale del PD Piemonte Domenico Rossi: «Basterebbe guardare a cosa accade in Lombardia e Veneto. Perché in Piemonte le imprese che estraggono sabbia, ghiaia e pietre ornamentali pagano oneri molto più bassi? Adeguandoci ai parametri lombardi, si potrebbero incassare 4,8 milioni di euro in più. Un altro esempio: se applicassimo i canoni veneti alle aziende di acque minerali, entrerebbero altri 2 milioni. E prima di chiedere sacrifici al ceto medio, si potrebbe aumentare l’Irap ai grandi gruppi della logistica, che in questi anni sono cresciuti molto in Piemonte. Si può fare molto di più sulla lotta all’evasione e sul recupero di partite arretrate come i bolli auto non pagati». Secondo Rossi, «Non possiamo chiedere i sacrifici sempre agli stessi. Ci battiamo per una manovra giusta che chieda un piccolo sforzo a tutti a partire da chi in questi anni ha guadagnato di più».