Nuova rottura nella trattativa sindacale al centro lavorazione pesce di Esselunga a Biandrate. Dopo l’apertura dello stato di agitazione da parte dei lavoratori, l’azienda aveva proposto una modifica all’accordo già definito il 12 giugno per evitare lo stallo, ma l’intesa è nuovamente naufragata.
La proposta di Esselunga prevedeva la riapertura del confronto a settembre per discutere l’evoluzione delle indennità aggiuntive e di turno, con la possibilità di convertirle in forme di welfare, e affrontare anche il tema del tragitto casa-lavoro. Tutto questo in aggiunta a quanto già concordato: passaggio definitivo alla turnazione su 5 giorni, mantenimento del buono pasto, indennità aggiuntiva e agibilità sindacali.
Fisascat Cisl, che aveva già firmato l’accordo lo scorso 23 giugno, si è dichiarata ancora una volta disponibile a sottoscrivere anche le nuove modifiche, evidenziando la necessità di garantire continuità economica ai lavoratori.
Ma nonostante nella mattina del 10 luglio anche Filcams Cgil e Uiltucs Uil avessero condiviso con l’azienda la nuova proposta, nel pomeriggio hanno rifiutato di firmarla, rimettendo tutto in discussione.
Esselunga ha quindi avviato il blocco dei ticket restaurant, annunciando che in assenza di un’intesa unitaria recupererà anche quanto già retribuito nella mensilità precedente, come già preannunciato.
Fisascat denuncia l’atteggiamento delle altre sigle, accusandole di creare «solo confusione e tensione tra i lavoratori» e invita Esselunga a smettere di inseguire posizioni sindacali aleatorie, chiedendo l’immediata applicazione dell’accordo raggiunto il 12 giugno.
«Diffidiamo l’azienda dal bloccare ulteriormente i ticket e tutte le condizioni migliorative già previste nell’accordo che noi abbiamo sottoscritto – scrive il sindacato –. Non possiamo permetterci di assecondare comportamenti che con la responsabilità sindacale non hanno nulla a che vedere».