Insulti, spintoni e morsi alle forze dell’ordine: arresti a Borgo Ticino e Novara

Ancora due aggressioni alle forze dell’ordine nel corso di due diversi interventi in famiglia, uno a Borgo Ticino e l’altro nel capoluogo. Si sono conclusi in entrambi in casi con due arresti per resistenza a pubblico ufficiale. Un quarantenne residente nel paese dell’Aronese è finito in manette per aver preso a spintoni, calci e pugni i carabinieri chiamati dal padre dell’uomo, insultato e minacciato perché non voleva dare al figlio i soldi per comprare dosi di droga.

L.S. non aveva più denaro per fare rifornimento si se l’è presa coi famigliari, che non hanno potuto far altro che chiamare il 112. Ma il quarantenne non si è calmato. Anzi, sia al pronto soccorso sia caserma durante la redazione degli atti ha dato del filo da torcere al personale. E anche in tribunale per la convalida ha continuato a interrompere la deposizione del maresciallo che stava relazionando sui motivi dell’arresto, tanto da essere allontanato dall’aula. Il giudice, alla luce della gravità del suo comportamento e per il pericolo che possa mettere in atto analoghi comportamenti violenti, ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere in attesa del processo per direttissima, fissato il 22 maggio.

A Novara, invece, le Volanti della polizia hanno raggiunto il trentenne E.F. che, pur essendo ai domiciliari da un parente per vecchi fatti, si è allontanato da casa incurante delle prescrizioni della magistratura per andare a trovare la madre malata. Quando la polizia è arrivata a casa della donna, lui è andato su tutte le furie e non ne voleva sapere di ritornare al suo domicilio. I poliziotti l’hanno così arrestato per evasione e resistenza, e il giudice lo ha rimandato in attesa del processo per direttissima.

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Insulti, spintoni e morsi alle forze dell’ordine: arresti a Borgo Ticino e Novara

Ancora due aggressioni alle forze dell’ordine nel corso di due diversi interventi in famiglia, uno a Borgo Ticino e l’altro nel capoluogo. Si sono conclusi in entrambi in casi con due arresti per resistenza a pubblico ufficiale. Un quarantenne residente nel paese dell’Aronese è finito in manette per aver preso a spintoni, calci e pugni i carabinieri chiamati dal padre dell’uomo, insultato e minacciato perché non voleva dare al figlio i soldi per comprare dosi di droga.

L.S. non aveva più denaro per fare rifornimento si se l’è presa coi famigliari, che non hanno potuto far altro che chiamare il 112. Ma il quarantenne non si è calmato. Anzi, sia al pronto soccorso sia caserma durante la redazione degli atti ha dato del filo da torcere al personale. E anche in tribunale per la convalida ha continuato a interrompere la deposizione del maresciallo che stava relazionando sui motivi dell’arresto, tanto da essere allontanato dall’aula. Il giudice, alla luce della gravità del suo comportamento e per il pericolo che possa mettere in atto analoghi comportamenti violenti, ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere in attesa del processo per direttissima, fissato il 22 maggio.

A Novara, invece, le Volanti della polizia hanno raggiunto il trentenne E.F. che, pur essendo ai domiciliari da un parente per vecchi fatti, si è allontanato da casa incurante delle prescrizioni della magistratura per andare a trovare la madre malata. Quando la polizia è arrivata a casa della donna, lui è andato su tutte le furie e non ne voleva sapere di ritornare al suo domicilio. I poliziotti l’hanno così arrestato per evasione e resistenza, e il giudice lo ha rimandato in attesa del processo per direttissima.

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