“Fatalità della rima”, Fabrizio Gifuni racconta Giorgio Caproni

Spettacolo al Teatro Faraggiana

Da anni Fabrizio Gifuni ci conduce in un sorprendente viaggio attraverso il multiforme corpo della lingua italiana. Le sue “officine di lavoro” sono sempre aperte su giganti come Gadda e Pasolini, ma anche sui mondi interiori di Pavese e sulla carne che si fa verbo nella dirompente forza espressiva di Testori. Ora, a questo appassionato e vitale spartito, si aggiunge una nuova, necessaria tappa: l’incontro con la musica leggera e profondissima di Giorgio Caproni che sarà portato in scena domani, martedì 29 aprile, alle 21 al Teatro Faraggiana.

“Fatalità della rima” è un omaggio a uno dei più grandi poeti del Novecento, capace di raccontare con limpida essenzialità l’amore, i rapporti familiari, le città amate – Genova, Livorno, Roma – e il mistero, in fondo incomprensibile, dell’esistenza stessa. Un percorso poetico e musicale che si interroga con dolce ostinazione: cos’è la poesia? Come si diventa poeti?

I versi di Caproni si intrecciano con frammenti della sua autobiografia in prosa, in un continuo dialogo tra ironia scintillante e malinconia, sempre con la sapienza di chi sa non prendersi mai troppo sul serio. Gifuni restituisce la voce di Caproni con intelligenza vibrante, portandoci dentro una selva acuta di pensieri, tra le segrete gallerie dell’anima di un uomo che, con pudore cerimonioso, si è congedato dalla vita lasciandoci una poesia luminosa e ineludibile.

Info e biglietti QUI

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2025 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

“Fatalità della rima”, Fabrizio Gifuni racconta Giorgio Caproni

Spettacolo al Teatro Faraggiana

Da anni Fabrizio Gifuni ci conduce in un sorprendente viaggio attraverso il multiforme corpo della lingua italiana. Le sue “officine di lavoro” sono sempre aperte su giganti come Gadda e Pasolini, ma anche sui mondi interiori di Pavese e sulla carne che si fa verbo nella dirompente forza espressiva di Testori. Ora, a questo appassionato e vitale spartito, si aggiunge una nuova, necessaria tappa: l’incontro con la musica leggera e profondissima di Giorgio Caproni che sarà portato in scena domani, martedì 29 aprile, alle 21 al Teatro Faraggiana.

“Fatalità della rima” è un omaggio a uno dei più grandi poeti del Novecento, capace di raccontare con limpida essenzialità l’amore, i rapporti familiari, le città amate – Genova, Livorno, Roma – e il mistero, in fondo incomprensibile, dell’esistenza stessa. Un percorso poetico e musicale che si interroga con dolce ostinazione: cos’è la poesia? Come si diventa poeti?

I versi di Caproni si intrecciano con frammenti della sua autobiografia in prosa, in un continuo dialogo tra ironia scintillante e malinconia, sempre con la sapienza di chi sa non prendersi mai troppo sul serio. Gifuni restituisce la voce di Caproni con intelligenza vibrante, portandoci dentro una selva acuta di pensieri, tra le segrete gallerie dell’anima di un uomo che, con pudore cerimonioso, si è congedato dalla vita lasciandoci una poesia luminosa e ineludibile.

Info e biglietti QUI

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata