«L’idea è che il mondo ospedaliero e quello civile possano rendere migliore il nostro lavoro, potenziando quel senso di appartenenza per sentirci parte di una comunità». Con queste parole Piero Balbo, primario del reparto di Malattie dell’apparato respiratorio dell’ospedale Maggiore, sabato scorso 27 maggio ha introdotto il convegno “L’ospedale respira col cittadino”, durante il quale sono stati presentati due importanti progetti che vedono protagonisti il Comune, l’ospedale di Novara e la Fondazione “Respiriamo insieme”.
Il primo ha come obiettivo principale la realizzazione di un parco del respiro all’interno della città, individuando un’isola verde. Partendo dalla situazione esistente in altre città, Pier Mario Travaglia, responsabile del settore Verde pubblico e patrimonio arboreo del Comune, ha auspicato che Novara riesca a incrementare le proprie aree verdi, «elemento che dobbiamo perseguire, senza per questo demolire un quartiere per metterci un parco».
Esaminando una mappa termica della città da un’immagine satellitare e analizzando una serie di dati, è stata quindi individuata un’area dove insediare il “Parco del respiro”, nella zona sud della città, in un’area dove si prevede anche l’espansione del nuovo ospedale. Tra le vie Spreafico e Leon Battista Alberti, in un lotto che risulta attualmente scarno dal punto di vista arboreo, ecco che si è giunti a ipotizzare (attraverso un reading immaginato dai palazzi circostanti) una possibile soluzione.
«Troppo spesso ci siamo dimenticati che prima della diagnosi sia importane la prevenzione – ha detto il direttore generale dell’ospedale, Gianfranco Zulian – Anche come atteggiamento culturale dobbiamo imparare a capire che un ospedale non deve essere solo un luogo di cura. La recente pandemia ci ha insegnato che dovremo essere sempre più indirizzarci in una logica di prevenzione e in ambito respiratorio è una cosa importantissima. In questo contesto deve essere inserita anche la cura dell’ambiente».
«L’attenzione alle tematiche green sono sempre più sentite – gli ha fatto eco il sindaco Alessandro Canelli – e come Comune abbiamo intrapreso diversi percorsi legati al tema della forestazione urbana». Per fare un confronto, sino al 2016 il patrimonio verde della città era costituito da 16 mila alberi, oggi «quasi il doppio. Qualcuno potrebbe chiedersi “ma dove si trovano?”. Molti sono ancora piccolini, perché negli ultimi anni si è fatto un lavoro che, sfruttando le cosiddette “compensazioni”, si è intervenuti nelle aree periurbane. Il saldo fra nuove piantumazioni, anche centro della città, e alberi eliminati perché malati è fortissimamente positivo. Sono stati compiuti diversi interventi, non ultimo l’acquisto di un bosco nella zona della Bicocca, che daranno risultati nei prossimi anni». Poi ci sono altri progetti, come quello che riguarda una particolare zona a sud: Un nuovo luogo pieno di alberi che sarà fruito dalla popolazione».
Nella stessa occasione è stato presentato il secondo progetto nel quale il professor Balbo ha coinvolto il liceo artistico Casorati, che vedrà i ragazzi dell’istituto di via Mario Greppi realizzare alcuni quadri aventi come tema l’ambiente (unica condizione posta è stata quella di non utilizzare il rosso) e che saranno posizionato all’interno del reparto di Pneumologia. I particolari sono stati presentati dai docenti Ignazio Buscemi e Roberto De Nisi, che hanno coordinato il lavoro degli studenti, mentre la professoressa Gisella Bigi ha ringraziato e portato i saluti del dirigente scolastico Salvatore Palvetti.