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Cippo fascista a Trecate, Uboldi: «Variante del progetto? E’ comparsa dopo. Basta bugie»

Cippo a Trecate accanto all’ingresso del cimitero.  E’ molto calda la questione a Trecate e dopo la presa di posizione di Anpi e la posizione di Fabiano Bariani, architetto progettista e direttore dei lavori del monumento dedicato a Vittorio Doré, è il consigliere di minoranza Marco Uboldi porre una serie di quesiti.

«Come mai Fabiano Bariani martedì 12 gennaio ha dichiarato che il progetto non era completato poiché oggetto di variante, ma fino martedì sera in comune non vi era alcuna variante protocollata? Come mai è arrivata causalmente mercoledì 13 gennaio? Ma non è e non sono stanchi, sindaco compreso, di mentire e raccontare bugie?Non sono stanchi di proclamare uno stato in cui si devono rispettare le regole e poi loro sono i primi a infrangerle? Perché il sindaco dice che l’opera è stata commissionata dalla mamma della vittima e dalla sua famiglia mentre nelle richieste di Bariani questa cosa non è citata da nessuna parte? il povero Dorè avrebbe oggi 92 anni, ecco, – dice Uboldi – mi piacerebbe tantissimo parlare con la sua mamma, che dovrebbe avere 110 anni almeno e poter conoscere questa donna che al sindaco e a Bariani ha chiesto di erigere un monumento per il suo povero figliolo. Ma basta, ancora una sequenza interminabile di menzogne e falsità. Abbiano almeno l’umiltà di tacere e sistemare quello che a tutti gli effetti sembra un abuso».

 

 

Uboldi si riferisce al progetto e all’opera effettivamente realizzata: «Proviamo a mettere da parte l’ideologia politica, rimane che tutto che stanno facendo è totalmente difforme. Internamente la colonna è diversa dal progetto, non sono previsti simboli, scritte».

Il consigliere fa riferimento inoltre all’inaugurazione avvenuta lo scorso settembre 2020 con Casa Pound: «Casa Pound dichiara sugli organi di informazione: “E’ stato inaugurato il monumento Grazie al progetto portato a termine dal lavoro di militanti e simpatizzanti di CasaPound Italia” e ancora “Questo monumento frutto esclusivo del lavoro dei militanti”. La famiglia non viene mai contemplata perché è la destra più estrema a prendersi i “meriti”. La versione raccontata dal sindaco, che dice che il monumento è voluto dalla madre, è piena di lacune, esattamente come la relazione dell’architetto e di tutti i lavori eseguiti.

Tutti abbiamo il dovere di rispettare le regole, nessuno escluso, quest’opera dal punto di vista esclusivamente tecnico va rimossa o riportata al progetto autorizzato da comune e soprintenden e deve essere cancellato ogni richiamo al fascismo.

Ora ci aspettiamo una presa di posizione del sindaco Binatti che ha autorizzato un’opera simile nel piazzale delle Foibe (costo per i cittadini di 12mila euro) realizzata dallo stesso professionista del monumento al cimitero.  Il rispetto delle regole però è la base della nostra società, una precondizione che va oltre le idee politiche di ciascuno, e non può essere richiamato solo quando ci serve. Ci sono persone che trascurano questo aspetto e non è accettabile, cosi come non si può tollerare un sindaco che non si assume le responsabilità delle proprie azioni, che travisa i fatti, che sceglie un silenzio imbarazzante cercando altri su cui scaricare le colpe. Trecate merita di più, ne siamo convinti».

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Elena Mittino

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