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“Il Piemonte Barocco”, un viaggio tra ‘600 e ‘700

Architettura, pittura, scultura, arti decorative. Tra XVI e XVIII secolo il Barocco ha arricchito il Piemonte di un inestimabile patrimonio diffuso, da riscoprire lungo le tappe di un grand tour che tocca l’intera regione. A questo particolare viaggio nel tempo è dedicato “Il Piemonte Barocco”, un progetto della Regione Piemonte, realizzato da VisitPiemonte con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Città di Torino, il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Reggia di Venaria, con il supporto del Fai – Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta, della Fondazione Torino Musei e dell’Associazione Abbonamento Musei.

Un’iniziativa che per tutto il 2020 ha in programma una serie di eventi e aperture straordinarie scanditi da grandi mostre, rassegne concertistiche, visite guidate, laboratori ed iniziative culturali.

Novara e Vco
Tra Ossola e Lago Maggiore si fa sosta a Santa Maria Maggiore, nel Parco Nazionale Val Grande, con l’imponente chiesa parrocchiale dell’Assunta, e più a valle, a Ornavasso, nella chiesa del Santuario della Madonna della Guardia. Anche visitando Il Sacro Monte Calvario, il Sacro Monte di Ghiffa e il Sacro Monte di Orta si scopre il lato “green” del Barocco. Il primo, il più settentrionale dei Sacri Monti sia per collocazione geografica, sia per gli influssi culturali della vicina Svizzera, snoda il suo percorso devozionale dal centro abitato di Domodossola al colle di Mattarella. Il Sacro Monte di Orta si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante sulla sommità di un’altura prospiciente il Lago d’Orta.

Torino e dintorni
Sobrietà, equilibrio e design curvilineo: l’attualità del Barocco la si coglie nelle piazze di Torino, aulici salotti urbani che riflettono la perfezione architettura delle 22 Residenze Reali Sabaude patrimonio UNESCO, a cominciare dalla Real Chiesa di San Lorenzo e dalla Cappella della Sindone, appena riaperta al pubblico dopo 22 anni di restauro a seguito dell’incendio del 1997, entrambe impreziosite dalle cupole di Guarino Guarini. Su una delle colline che si affacciano sul Po, fa splendida mostra di sé la Basilica di Superga, mentre appena fuori città la Cappella di Sant’Uberto e la restaurata Sacrestia, capolavoro di Filippo Juvarra, riecheggiano fasti e rituali della vita di corte alla Reggia di Venaria. Oggi, per un’esperienza divertente e sostenibile ottima la scelta del cicloturismo, visto che il complesso si può raggiungere e visitare anche in e-bike prenotando un “Royal e-bike tour”. Fuori Torino, da vedere il Sacro Monte di Belmonte, situato sopra l’abitato di Valperga, all’imbocco della Valle Orco (Canavese), in una posizione dalla quale si può godere un vasto panorama su gran parte del Piemonte.

Langhe, Roero e Monferrato
Le tracce del Barocco nel Monferrato c portano ad Asti, con l’elegante profilo di chiese e palazzi nobiliari nel centro storico che restituisce alla memoria un tessuto urbano di grande prestigio, sullo sfondo delle scenografiche colline UNESCO. Poco distante, a Castagnole Monferrato, il Barocco predomina nella Parrocchiale di San Martino, che conserva preziose tele del Moncalvo, e nella chiesa della Confraternita dell’Annunziata.

La scoperta del Barocco prosegue ad Alessandria, dove non deve mancare la visita alla Chiesa di San Lorenzo e alla Chiesa di San Giovannino, proseguendo poi con una tappa d’obbligo a Casale Monferrato, per ammirare una delle più pregevoli sinagoghe barocche del Piemonte, eretta nel 1595. Più a sud, Acqui Terme barocca rivela – in Piazza della Bollente – la Chiesa di San Antonio Abate, con il bel coro e arredi di finissima fattura. Da non perdere, il Sacro Monte di Crea è situato su una delle alture più elevate del Monferrato (455 m s.l.m.), dall’eccezionale veduta panoramica sulle colline circostanti e sulla catena alpina.

Nelle Langhe, sulla via principale di Alba, si staglia la sobria facciata in cotto della Chiesa di Santa Maria Maddalena, che nel chiostro restaurato ospita eventi d’arte contemporanea. A Guarene, basta uno sguardo alle pareti riccamente decorate per capire come mai i cittadini siano tanto fieri della Chiesa della Santissima Annunziata. Se amate l’arte, infine, non perdetevi le installazioni di arte contemporanea di “Art Mapping”.

Cuneese
Al Santuario di Vicoforte, nel Monregalese, la grandiosità barocca raggiunge la perfezione con la cupola ellittica più grande al mondo: qui l’esperienza “Magnificat” propone ai visitatori una salita fino a 60 metri di altezza lungo un percorso appositamente messo in sicurezza, attraverso scale a chiocciola e antichi passaggi riservati alle maestranze e finora mai aperti al pubblico.

A dieci minuti d’auto, il centro storico barocco di Mondovì, situata nella parte alta della città, è raggiungibile con la comoda e moderna funicolare progettata da Giorgetto Giugiaro. Da vedere, la Cattedrale di San Donato disegnata dall’architetto monregalese Gallo nel ‘700 e il giardino del Belvedere da cui si gode uno splendido panorama dominato dalla Torre Civica. Suggeriamo la visita alla Sinagoga del ‘700 e alla chiesa della Misericordia, altro esempio dell’estro giovanile del Gallo. Infine, nella chiesa dei Gesuiti, detta “La Missione” e dedicata a San Francesco Saverio – costruita dal Boetto nel ‘600 e dipinta all’interno dal Pozzo – il percorso multimediale “Infinitum”, permette di vivere in maniera immersiva lo splendido ciclo pittorico.

Tra le iconiche capitali barocche del Cuneese, Bra e Cherasco. Tra i molti tesori dell’epoca, Bra preserva la Chiesa della Santissima Trinità, sede della Confraternita dei Battuti Bianchi, e la Parrocchiale di Sant’Andrea, realizzata da Guarino Guarini su disegno del Bernini. A Cherasco, del Barocco parlano l’Oratorio di Sant’Agostino, il Santuario della Madonna delle Grazie e, in collina, il Santuario della Madonna del Popolo.

Biellese
Il Barocco conserva una particolare spettacolarità urbana della Chiesa della Santissima Trinità e nella Chiesa di San Giuseppe di Biella (neo Città Creativa Unesco nella sezione “Crafts & Folk Art”), e sulle alture alpine nei santuari di Graglia e di Oropa. Lo spettacolare Sacro Monte di Oropa, complesso di dodici cappelle popolate di statue in terracotta a grandezza naturale, è cuore di uno scenario incontaminato a 1.200 metri di quota. Realizzato dai migliori architetti di corte dei Savoia fra ‘600 e ‘700, fa parte dei 7 Sacri Monti inseriti nel Patrimonio UNESCO nel 2003.

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