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Volley, cambia in corsa il format del Mondiale per club: Igor e Busto Arsizio beffate

L'organizzazione della rassegna iridata ha stabilito di diminuire da otto a sei il numero delle partecipanti, “sacrificando” una terza formazione europea e una seconda asiatica. Il d.g. novarese Marchioni: «La pallavolo internazionale non fa una bella figura»

Fabio Leonardi, patron della Igor Volley, in occasione della prima conferenza stampa della nuova stagione non aveva fatto mistero che il Mondiale per club potesse essere uno degli obiettivi della società. La manifestazione continentale, che ha visto lo scorso anno Chirichella e compagne centrare il traguardo della “final four” in terra cinese, prevista pochi giorni prima del Natale ad Ankara, in Turchia, stava stuzzicando non poco l’appetito della società novarese, anche se non era ancora certa la sua partecipazione. Il perché è subito spiegato. Con un format da ormai diverse edizioni “cristallizzato” su otto partecipanti, quelle europee erano state logicamente individuate nell’Imoco Conegliano e nel Vakifbank Istanbul (rispettivamente vincitrice e finalista dell’ultima Champions). Tanto la Igor quanto Busto Arsizio, le due ultime semifinaliste, erano in lizza per ricoprire il ruolo di terza compagine del vecchio continente, ma un po’ a sorpresa la Fivb ha deciso letteralmente in corsa di modificare il format della manifestazione, riducendo a sei il numero delle partecipanti, assegnando il terzo “pass” europeo a un’altra formazione di Istanbul, il Fenerbahce, come “organizzatore locale”. Gli altri tre posti sono stati assegnati alla vincitrice e alla finalista della Champions sudamericana e alla prima classificata del Campionato asiatico.


Per le sue società italiane un’autentica beffa, considerato che la stessa Igor aveva dato la sua disponibilità a disputare un derby di spareggio con le “farfalle”, accettando in ogni caso qualunque verdetto sarebbe emerso. Invece, per dirla con parole del d.g. della Igor Enrico Marchioni, la Fivb ha deciso di… non decidere: «La pallavolo internazionale – ha aggiunto – non fa una bella figura. Il paragone con altri sport è impietoso. Assurdo che per una competizione come il Mondiale per club non si possa sapere con ragionevole anticipo quante squadre abbiano il diritto a partecipare, quale sia la formula e soprattutto quali i criteri di qualificazione».


Marchioni ha insistito sul fatto che anche in questa occasione l’indizione «parlava di otto squadre. Scendere a sei vuole dire tornare indietro nel tempo. Siamo delusi di non poter partecipare ma ancora di più per come si sia arrivati a questo. Tra le giustificazioni che ci sono state fornite ci sarebbe la necessità, in tempi di Covid, di un torneo ridotto. Il fatto che questo avvenga dopo una Vnl, un’Olimpiade e un Europeo “itinerante” come quello di queste settimane, sa davvero di beffa…».

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Luca Mattioli

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