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Novara, quanti nodi da sciogliere per il roster del futuro

Poste le basi dal punto di vista dirigenziale, ora va definito il progetto tecnico che può partire dall’ossatura preesistente

Presentato l’organigramma, o almeno la parte apicale dello stesso, per il Novara calcio targato Pavanati la prossima sfida si dipana in due direzioni: da un lato le scadenze che porteranno, entro il 28 giugno, al deposito della domanda di iscrizione al prossimo campionato di serie C; dall’altro, la definizione del progetto tecnico, con l’allestimento del roster chiamato a vestire la maglia azzurra nella prossima stagione.

I risultati della seconda metà della stagione, dicono che l’ossatura del gruppo è una buona base da cui partire e per questo (ma non solo) la priorità a questo punto deve essere la definizione dei ruoli di direttore sportivo e, conseguentemente, di allenatore. Se per la poltrona di d.s. il nome di Cannella sembra raffreddarsi (o quantomeno, potrebbe agire da consulente esterno, affiancando un direttore sportivo giovane), la certezza è che non sarà Giuseppe Manari (protagonista con Borghetti, che dovrebbe rientrare al settore giovanile, dell’eccellente mercato di gennaio). Idem dicasi per l’allenatore: Fiorin sembra il favorito, con Bonacina (Spezia) in corsa, ma la certezza è la discontinuità, ovvero il divorzio che sembra cosa fatta con Banchieri, arrivato in scadenza di contratto.

Tornando al roster, non regala grattacapi la situazione dei portieri: Lanni e Desjardins sono entrambi sotto contratto ma il primo ha un contratto pesante ed è appetito da diversi club di C, motivo per cui il club potrebbe decidere di puntare sul canadese, già dimostratosi affidabile nella stagione in corso. Abbastanza definita anche la situazione della difesa, con il comparto centrale forte di tante alternative (Bellich, Pogliano, Bove, Migliorini) con possibili ritocchi attuabili se arrivasse qualche offerta irrinunciabile o se si decidesse di “tagliare” in parte i costi, magari sistemando altrove Migliorini, che ha costi elevati per la categoria. A sinistra la certezza è Cagnano, mentre sembra difficile poter trattenere Colombini, protagonista nella seconda metà di stagione, che rientrerà dal prestito. Diversa la situazione a destra, dove Lamanna e Pagani non si sono rivelati in tutto e per tutto all’altezza e Corsinelli rientrerà alla base dopo il prestito. Nel ruolo, quindi, a meno di una “rivalutazione” dei due sotto contratto, è probabile serva almeno un innesto.

A centrocampo uno dei due nodi più intricati del progetto tecnico, ovvero il contratto in scadenza a fine giugno di Riccardo Collodel. Novarese, giocatore di temperamento rivelatosi più maturo del previsto (e anche più impattante di quanto ci si potesse attendere) nel corso della stagione, logica vorrebbe la sua conferma per costituire in pianta stabile la coppia valida e ben assortita vista in stagione con Schiavi. Con loro, in caso di centrocampo a tre, potrebbe esserci Nardi che difficilmente verrà riscattato dalla Cremonese, mentre la prima alternativa a meno di sorprese dovrebbe essere ancora capitan Buzzegoli, all’ultimo anno di contratto in azzurro e forse di carriera. Hrkac potrebbe rappresentare una valida alternativa, nonostante i tanti guai fisici e un inserimento complicato, mentre per Ivanov, Bortoletti e Bianchi la cessione appare più che probabile. Per i primi due il problema è stato il rendimento offerto in stagione, per il terzo i costi di contratto elevati e l’essere completamente uscito dai “radar” negli ultimi mesi.

L’ultimo nodo è quello dell’attaccante chiamato a guidare il reparto offensivo: se sugli esterni (o a supporto, qualora il nuovo allenatore dovesse prediligere un modulo con trequartista o a due punte) le alternative non sembrano mancare (ma va verificato il destino di Zunno e Panico, entrambi appetiti anche in categoria superiore), al netto di quanto deciderà Gonzalez riguardo il proprio futuro, per il ruolo di centravanti la certezza è Rossetti. A parte lui, però, chi porterà i gol necessari a inseguire gli obiettivi stagionali? Di sicuro non più Eric Lanini, destinato a giocarsi le proprie carte da protagonista al Parma, in B, dopo la grande stagione in azzurro.

Il resto, tutto sommato, è contorno: sarà importante ridurre il monte ingaggi piazzando gli esuberi (incluso gli atleti di rientro dai prestiti) così come valutare l’inserimento di qualche giovane interessante del vivaio in prima squadra. Prima di tutto, però, andranno scelti come detto direttore sportivo e allenatore. Il resto avverrà a cascata.

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Giuseppe Maddaluno

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