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Novara calcio, la rivoluzione inizia dal vivaio

Novara calcio, la rivoluzione inizia dal vivaio. Dopo le prime avvisaglie vecchie ormai di settimane, dopo schermaglie reciproche per il più classico dei “giochi delle parti”, alla fine il dado è tratto: Mauro Borghetti non è più il responsabile del vivaio del Novara calcio. Uno sviluppo che, come detto, era nell’aria nonostante il contratto in essere del dirigente con il club, intenzionato però a perseguire un nuovo atto della piccola rivoluzione dell’organigramma in atto fin dall’insediamento. Se il passaggio del testimone tra Moreno Zebi (da poco accasatosi al Cesena, dopo l’eccellente lavoro svolto nei suoi mesi novaresi) e Orlando Urbano era stato naturale (essendo lo stesso Urbano “uomo” della cordata che ha rilevato il club), poco convincenti risultano al momento gli atti successivi.

 

 

Tra cambi forzati (Borghetti, appunto), non contrastati (l’addio di Gattuso, punta di diamante del settore tecnico del vivaio azzurro) e assecondati (il responsabile dell’Ufficio Stampa, Carlo Magretti), il Novara sta cambiando identità. Impossibile dire oggi se quel che sarà risulterà meglio, peggio o uguale a quello che è stato. Quel che è certo è che il club abbia perso uomini validi e che al momento stia perseguendo soluzioni interne per la sostituzione. Il primo candidato (e al momento anche unico) alla carica di nuovo responsabile del settore giovanile azzurro è infatti Marco Rigoni, già calciatore e poi “brand manager” del club. Nei primi due ruoli si è disimpegnato assai più che bene (specie sul campo) ma è evidente come la sfida che lo attenda sia a dir poco complicata, anche perché il settore giovanile azzurro nei nove anni in cui è stato guidato da Borghetti, ha rappresentato una “stampella” irrinunciabile per la prima squadra.

Se il club ha potuto per anni mantenere ambizioni sopra la media della propria storia moderna, infatti, è stato oltre che per l’impegno della famiglia De Salvo, anche per l’ottima gestione del vivaio, che ha portato costantemente linfe nuove alla prima squadra e anche un pacchetto di “plusvalenze” mica da ridere. Oltre all’aver regalato, per esempio, il privilegio al pubblico azzurro di poter ammirare dei giovanissimi Paolo Faragò (oggi protagonista in serie A con il Cagliari) e Bruno Fernandes, talento sgrezzato proprio a Novara prima di spiccare un volo che oggi lo vede “stella polare” del glorioso Manchester United.

Il primo “atto” da nuovo responsabile del vivaio per Marco Rigoni dovrebbe essere la scelta dell’allenatore che dovrà sostituire alla guida della Berretti azzurra Giacomo Gattuso (entrato nello staff del Como, su intuizione dell’ex d.s. novarese Carlalberto Ludi): in questo caso sembra pronta la scommessa Sergio Zanetti (fratello della bandiera interista Javier), profilo interessante ma al momento con meno esperienza nel settore del suo predecessore.

Tutto questo mentre tra una settimana il Novara dovrà provare a scrivere il proprio futuro anche sul campo: il 30 giugno si disputerà infatti il primo turno dei Playoff, con gli azzurri chiamati a non perdere con l’Albinoleffe per qualificarsi al turno successivo e magari – a determinate condizioni – anche direttamente alla fase nazionale. Una volta in archivio il calcio giocato, poi, c’è da scommetterci: la rivoluzione della famiglia Rullo proseguirà con il rafforzamento della squadra e dei quadri dirigenziali. L’obiettivo, più volte dichiarato, rimane il ritorno in B.

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Giuseppe Maddaluno

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