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De Stasio (Azione): «Io candidato sindaco? E’ uno dei nomi che sono stati fatti»

Azione, il partito di Carlo Calenda che nel novarese è guidato dell’ex segretario del Pd Sergio De Stasio non arretra, confermando decisamente le sue posizioni: nessun accordo “locale” con i “dem” in vista delle prossime lezioni amministrative. All’ombra della Cupola, insomma, Azione conferma che all’appuntamento con le urne sarà presente con una sue lista, “federata” con +Europa di Emma Bonino, un proprio programma e un candidato sindaco. Difficile strappare qualche ulteriore anticipazione, anche se De Stasio non esclude una sua candidatura: «Nel corso dell’ultima riunione dei nostri iscritti è stato fatto anche il mio nome. Fra una decina di giorni dovrebbe esserci l’annuncio ufficiale. Ma non dimentichiamoci che esiste ancora la possibilità di un rinvio delle elezioni, con il conseguente protrarsi di questa campagna elettorale».

Insomma, nessuna “apertura” nei confronti del Partito Democratico, anche se appare quasi scontato che nella coalizione che dovrebbe sostenere Nicola Fonzo non ci sarà il Movimento 5 Stelle, quella che avrebbe dovuto essere la conditio sine qua non per una partecipazione di Azione, se non una conventio ad exludendum. Nella Capitale, infatti, dove lo stesso Calenda è candidato alla poltrona di primo cittadino apposto alla “grillina” Virginia Raggi, si starebbe ventilando anche la possibilità di un eventuale accordo con i “dem” nell”ambito di una coalizione di centro-sinistra; analoga situazione si starebbe verificando a Milano, dove Azione appoggerà la corsa di Beppe Sala verso la sua conferma a Palazzo Marino.

 

 

«A livello locale – conferma De Stasio – ogni realtà agisce in maniera autonoma. Chiaramente non poco dipenderà dalla possibile evoluzione della crisi di Governo attualmente in corso. La nostra si tratta di una scelta identitaria, difficile ma molto stimolante». Il “no” a Fonzo, infine, è da ricercarsi in motivazioni esclusivamente politiche: «La mia stima personale nei suoi confronti rimane immutata. Però, come abbiamo avuto modo di dire fin dai giorni dell’annuncio della sua candidatura, a nostro avviso il suo nome non rappresenta quell’elemento di rottura con il passato che chiedevamo e speravamo».

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Luca Mattioli

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