Si sono svolti ieri i primi campionati studenteschi provinciali di bridge della provincia di Novara. Trenta i ragazzi sui tavoli da gioco a contendersi il titolo di campione. Ai nastri di partenza gli studenti del liceo scientifico Alessandro Antonelli da una parte e quelli dell’I.I.S. ‘G.Bonfantini’ dall’altra. I ragazzi hanno attivamente partecipato al progetto ‘Bridge a scuola’ tenuto dal coordinatore regionale, nonché istruttore della scuola bridge del Circolo Bridge di Novara, Riccardo Locatelli. Ad aggiudicarsi il titolo di campioni provinciali sono stati Giacomo Brigatti e Michele Milani dell’I.I.S Bonfantini con il 2° posto appannaggio di Giulio Cipollina e Emanuele Toniutti dell’Antonelli e il 3° in favore di Luca De Vecchi e Samuele Curti del Bonfantini nel settore maschile quindi il successo di Martina Galli e Susanna Casetta (Bonfantini) davanti a Sabrina Busetti e Laura Lo Bianco (Antonelli) e Chiara Persico con Silvia Scienza (Bonfantini) in quello femminile. Nella categoria misto, infine, 1° posto per Matteo Bovio e Maria Chiara Bianchi, 2° per Carlotta Bergamaschi e Sebastian Recalde, 3° piazzamento per Giada Nalin e Lorenzo Schinelli.
Grande soddisfazione da parte di tutti gli intervenuti e delle docenti Anna Barbieri del Bonfantini e Giancarla Zizza dell’Antonelli promotrici dell’evento. “Il bridge – spiegano le organizzatrici – è un gioco di carte diffuso a livello mondiale ed è l’unico gioco a potersi fregiare del titolo di disciplina sportiva che si pratica in quattro giocatori a coppie contrapposte. Il gioco è composto di due fasi: la dichiarazione e il gioco della carta vero e proprio. La dichiarazione termina con un contratto, vale a dire con l’impegno da parte di una delle due coppie di conseguire un determinato numero di prese. Le regole sono simili a quelli di altri giochi ‘a prese’, come per esempio il tresette o la briscola chiamata, con la particolarità che il giocatore che si è aggiudicato il contratto muove anche le carte del compagno (detto morto) che sono distese sul tavolo e visibili a tutti. Il bridge fornisce un miglioramento della socialità e della relazionalità, aiuta ad acquisire sicurezze comportamentali, migliora trasversalmente l’abilità di studio delle altre discipline poiché aiuta la concentrazione, l’autocontrollo, spinge chi lo pratica a formulare strategie e tattiche, a calcolare le probabilità. Tutti aspetti che ne fanno non solo un gioco unico e davvero affascinante ma anche palestra di vita”.