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La rassegna su William Kentridge ha inaugurato Nu, il festival d’arte e comunità

La rassegna su William Kentridge ha inaugurato Nu, il festival dell’arte e della comunità. Ha preso il via martedì 29 settembre all’Arengo del Broletto, il Festival “Nu-Arts and Community” che terrà compagnia ai novaresi con video, teatro, laboratori creativi e musica fino a domenica 4 ottobre prossimo. Ed è cominciato davvero bene con la magnifica rassegna su William Kentridge, presentata da Andrea Lissoni, direttore della Haus der Kunst di Monaco di Baviera. Artista poliedrico e non legato ad una singola tecnica espressiva, Kentridge ha realizzato numerosi video molti dei quali proiettati nella serata di apertura del festival novarese.

Del 1975 “Discourse an a Chair” primo e primordiale video, costruito con una animazione basilare e un segno grafico volutamente primitivo, in cui un magniloquente oratore entra in rapporto dialettico con una sedia e ne viene sopraffatto. Magnifico “Vetkoek Fête Galante”, “pastiche” di piani sovrapposti e pareti di una immaginaria esposizione cartacea, video di dieci anni dopo (1985) che mostra già i segni di una evoluzione e di un gusto maturo per il disegno di animazione.

 

 

Piccolo capolavoro “Sobriety, Obesity and Growing Old”, struggente racconto che vede Soho Eckstein, un uomo di potere, disegnato a carbone con tratti grossolani e possenti, abbandonato dalla moglie per Felix, con un tradimento che è parallelo al frantumarsi del suo impero che si rivela costruito sul nulla. Molti video sono incentrati su figure umane quasi archetipiche del continente africano, tematica a lui molto cara, come in “Shadow Procession” del 1999, sfilata di afflitti che trasportano attrezzi da lavoro, armi ed elementi vegetali in una magnifica ed infinita sequenza, commentata da suoni di musica tribale africana.

Irriverente ed enigmatica “Drawing Lesson 17”, lezione di disegno con William Kentridge ed il suo doppio che evoca l’arte illusoria del padre dell’illusione cinematografica Georges Mélies. Chiudono il ciclo, tre piccoli capolavori con al centro un libro di segni e di/segni, frames velocissimi ed evocativi dove è lo stesso artista ad essere rappresentato come un viaggiatore del sogno attraverso le pagine dei libri. Un viaggio immaginario ed immaginifico che procede sulle ali del disegno e dell’animazione, con tratti grafici che anticipano di decenni la nascita del nuovo segno del fumetto e della “bd” del XXI secolo. Un grande, enigmatico ed esplicito artista la cui ispirazione nasce dal profondo di quegli anni Settanta, che ancora una volta si dimostrano fecondi di invenzioni, modelli formali, idealità e che ancora oggi portano linfa creativa ad un mondo artistico ormai senza confini tecnici e geografici. Dopo questa bellissima prima serata è legittimo aspettarsi dal “Nu Festival”, grandi stimoli intellettuali e grande piacere estetico.

Il programma completo sul sito di Nu festival.

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Mario Grella

Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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