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Novara, abitanti ancora in calo ma con più stranieri

Continua il calo demografico per la città di Novara, ma resta in crescita il numero degli stranieri. Secondo i recentissimi dati del Comune al 31 dicembre 2019 i residenti erano 104.223, di cui 53.872 donne e 50.351 uomini. I nuclei familiari 47.732 (per una media di 2,18 persone). Rispetto a un anno prima (104.408) il saldo negativo è di 185 unità secondo un trend discendente che dura da 7 anni rispetto alla popolazione massima di 105.574 abitanti registrata a fine 2012.

Un risultato dovuto al costante saldo negativo (-328 nati/morti) ormai non più bilanciato dal saldo migratorio (+143): nel 2019 sono nati 820 bambini (398 maschietti e 422 femminucce) a fronte dei 1.148 morti (512 uomini e 636donne); la bilancia fra immigrati ed emigrati ha visto 3.102 persone lasciare la città a fronte di 3.245 “nuovi” novaresi.

Ad essere considerato rilevante è soprattutto l’andamento della diminuzione di nascite che, se nell’anno appena concluso sono pur di poco superiori a quelle del 2018 e del 2017 (con il record negativo di 785), vedono molti meno fiocchi azzurri e rosa registrati nel capoluogo (corrispondente anche alla fascia di residenti fra 0 e 1 anno di vita) rispetto a una decina di anni fa (nel 2010 ci furono 973 nati e 950 nel 2011).

Altro dato significativo, sia in termini di nascite che in termini di nuovi arrivi, è che neppure l’apporto della presenza straniera, pur in costante crescita, contribuisce a bilanciare il saldo. I “non italiani” a San Silvestro sono risultati 16.290 (8.273 uomini e 8.017 donne), 182 in più dell’anno prima e pari al 15,63% dell’intera popolazione. Nel 2014 gli stranieri residenti erano 14.710, cioè il 14,05% dei residenti.

Venendo alle vecchie “circoscrizioni” (i quartieri, oggi mantenuti unicamente a fini statistici), il più popoloso si conferma Sant’Agabio (13.245 abitanti, 108 in più dell’anno prima), seguito da San Martino (9.315), che precede un “plotoncino” di quartieri come Sacro Cuore (7.882), Porta Mortara (7.871, 74 in meno del 2018), Centro (7.754, in crescita di 72 unità), Cittadella (7.570) e Bicocca (7.082). L’area del cessato CdQ Nord ospita sì 11.466 residenti, ma suddivisi fra Sant’Antonio (6.817), Veveri (2.320) e Vignale (2.329, in calo di ben 86 abitanti). Il vecchio Cdq Ovest totalizza invece 9.323 abitanti, di cui 4.102 in zona San Paolo e 5.221 in zona Agogna. Parlando di frazioni a Pernate i residenti sono 3.387, a Lumellogno 1.715 e a Olengo 551 (+24 sull’anno scorso). Gli insediamenti minori risultano essere quelli di Agognate (38 abitanti), Pagliate (65) e Gionzana (82).

Analizziamo infine la composizione della popolazione straniera. Dei 16 mila residenti solo il 10% (1.650 per la precisione) proviene da Paesi dell’Unione Europea (i sudditi britannici, 33 in tutto, sono stati ancora considerati “comunitari”), fra cui spiccano 1.179 rumeni. Fra gli europei “extra Ue” spiccano 1.546 albanesi, seguiti da 1.241 ucraini (di cui 988 donne) e 574 turchi. Una curiosità: dalla vicina Svizzera i residenti sono solo 8 (4 per genere).

Dall’area africana risultano censiti 5.729 cittadini, di cui 2.136 dal Marocco. Dall’area asiatica ne provengono 3.806, di cui 1.495 dal Pakistan, mentre i cinesi sono 514. Infine 1.445 residenti provengono dall’area nord e sud americana, con un “picco” di 731 peruviani, seguiti da 175 brasiliani, mentre gli statunitensi sono unicamente 16. Infine, all’ombra della Cupola risultano presenti 3 australiani e altrettanti apolidi.

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Luca Mattioli

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