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#mascherina 1522, la campagna mediatica contro la violenza domestica

Minorenne abusata

L’emergenza covid-19 non ferma l’operatività dei centri antiviolenza presenti sull’intero territorio piemontese. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Pari opportunità Chiara Caucino, ricordando che chiunque «avesse necessità di rivolgersi presso queste strutture può farlo senza alcun problema». Per l’esponente della giunta di Palazzo Lascaris l’attuale momento «di convivenza forzata e continuativa» può contribuire ad «acuire e amplificare tensioni soprattutto in quelle realtà che già vivono situazioni problematiche». Da qui l’invito rivolto a ogni donna «che vivesse un dramma a rivolgersi al numero di pubblica utilità 1522, oppure al numero unico di emergenza 112, affinché trovi immediatamente aiuto e protezione».

 

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Sul tema della violenza domestica sulle donne, non a caso in questo delicato momento definita una vera e propria “emergenza nell’emergenza”, sono stati messi in campo altri strumenti. Mary Longano, referente provinciale delle Donne Democratiche, è fra le promotrici di una lettera indirizzata la presidente del Consiglio Giuseppe Conte: un appello firmato da 874 donne, di cui oltre trecento piemontesi, fra parlamentari e altre impegnate a livello politico, amministrativo negli enti locali e nel sindacato, in cui si segnala come «il numero di casi di violenze domestiche, aumentato esponenzialmente in questi giorni di isolamento forzato». Un messaggio raccolto dallo stesso ministro alla Famiglia Elena Bonetti e dal sottosegretario all’Editoria Andrea Martella.

Inoltre, in queste ore le attiviste di “Staffetta Democratica” ha lanciato una serie di azioni di promozione degli strumenti a sostegno delle donne vittime di violenza. Oltre ai percorsi di tutela istituzionali ha preso piede la campagna mediatica #mascherina 1522, volta a offrire un aiuto alle vittime attraverso farmacie e altri presidi sanitari.

«L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando – ha detto Longano – non sia l’occasione per abbassare l’attenzione sul tema delle politiche di genere, che deve restare una priorità e una nostra responsabilità valoriale».

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Luca Mattioli

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