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Il vaccino anti Covid è arrivato a Novara. Le prime dosi al Maggiore e al De Pagave

Il vaccino anti Covid è arrivato a Novara. Le prime dosi al Maggiore e al De Pagave. Questa mattina, domenica 27 dicembre, è stato decretato il Vaccine Day anche nel capoluogo con l’arrivo delle prime dosi targate Pfizer giunte all’ospedale Maggiore e all’istituto per anziani De Pagave grazie ai mezzi della protezione civile scortati dalla polizia. In tutto sono state vaccinate circa 130 persone. Una prima tranche che ha anticipato la vera e propria campagna vaccini che prenderà il via nel mese di gennaio.

«Le dosi ci sono state consegnate a temperatura di frigorifero – ha spiegato la direttrice della farmacia dell’ospedale, Alessia Pisterna – a differenza delle successive che arriveranno a -80 gradi. Quelle di stamattina sono state mezz’ora a temperatura ambiente e poi diluite. Lavoriamo a multipli di 5, perché da ogni flaconcino allestiamo cinquef dosi di vaccino, sotto cappa, in ambiente sterile e poi le portiamo al punto vaccinale».

Unanimi i commenti di chi ha deciso di sottoporsi alla vaccinazione, a cominciare dal dottor Massimo Bartilomo che lavora nel reparto Covid di Galliate: «Non ho mai avuto dubbi, credo sia un nostro dovere sottoporci al vaccino», così come il dottor Roberto d’Intino: «Non vedo ragioni per cui avere incertezze, basti vedere quello che ci circonda. Dovremmo farlo tutti, nonostate non sia obbligatorio».

Al vaccino si sono sottoposti anche il direttore generale dell’ospedale Mario Minola e il rettore dell’università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi. «È un privilegio che va onorato al meglio come testimonianza dell’importanza di questo gesto nei confronti di tutta la popolazione e, in modo particolare, di chi non ce l’ha fatta o è ancora ricoverato».

Al primo giorno di vaccinazioni era presente anche il presidente dell’Ordine del medici Federico D’Andrea che in modo provocatorio ma efficace ha proposto di «organizzare un percorso nei reparto Covid per far capire alle persone quanto questo virus sia devastante».

Dall’ospedale Maggiore la delegazione si è spostata all’istituto De Pagave dove il direttore sanitario, il dottor Giovanni Anchisi ha ricordato che «i vaccini di oggi sono circa 45 distribuiti tra ospiti e operatori. Un numero esiguo perchè si è dovuto scegliere solo tra persone che non avevano contratto il virus».

L’operatore numero uno a essere vaccinato è stata la fisioteraposta Ilaria De Marco che lavora al De Pagave dal mese di febbraio: «Appena c’è stata la possibilità di aderire ho firmato il consenso, non ho avuro dubbi anche perchè è l’unica alternativa che abbiamo: è giusto per i nostri ospiti e per il bene della comunità».

Il secondo è invece stato il medico dell’istituto, il dottor Paolo Sempio: «Il vaccino va fatto da tutti senza timori perchè può salvare la vita, noi come medici dobbiamo tutelare i nostri pazienti».

«È del tutto evidente che più persone si vaccineranno nel minor tempo possibile, più si riuscirà a uscire da questa situazione drammatica sia da un punto di vista sanitario che socio economico – ha commentato il sindaco Alessandro Canelli -. Da ciò ne consegue che sarà necessario mettere in campo uno sforzo organizzativo e logistico enorme; nei prossimi giorni, dunque, faremo una riunione con Asl per predisporre logisticamente i punti di vaccinazione in diversi punti della città».

L’assessore regionale con delega al Covid, Matteo Marnati, ha così commentato la mattinata: «Oggi è l’inizio di una campagna vaccinale che vedrà, nelle prossime settimane, l’arrivo di 40mila dosi in Piemonte. Si parte dall’ospedale, hub di riferimento per il quadrante, e poi saremo all’Istituto De Pagave, altro luogo storico, simbolo della città e poi, via via, nei prossimi giorni aumenterà il numero fino ad arrivare a vaccinare tutta la popolazione. Un’azione che sarà frutto di una grandissima organizzazione regionale che vedrà impiegati gli uomini della protezione civile e i sanitari. Aspettavamo questo giorno da febbraio, i vaccini finalmente sono arrivati, in piccoli quantitativi ma è un inizio, la svolta nella lotta al Covid».

«Quella del Vaccine Day non è solo una giornata storica per il Piemonte e l’intero Paese in questa battaglia epocale – ha affermato il vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Riccardo Lanzo – ma diventa anche un momento per ribadire il nostro grazie più sincero ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari che sono stati capaci di reggere l’urto fino a questo punto di svolta nella guerra alla pandemia. Senza di loro non saremmo mai potuti arrivare al V-Day: è anche per loro e per il loro sacrificio che ora dobbiamo continuare a tenere alta la guardia, perché tutti gli sforzi fatti fin qui non vengano vanificati e si possa infine uscire dall’incubo nel quale il Coronavirus ci ha fatti precipitare».

«Chi oggi non vuole vaccinarsi, teme che qualcuno stia mentendo, ma non è così – ha commentato il consigliere regionale Domenico Rossi -. Dal Covid dobbiamo uscire tutti insieme. Oggi inizia il 2021: non sarà un percorso scontato né semplice, dovremo affrontare una lunga serie di questioni tecniche e logistiche, ma anche dubbi e paure di tantissimi cittadini, a partire da quelli di tanti operatori del mondo delle Rsa. Perché per superare questo momento non servirà solo il vaccino, ma anche tanta fiducia: nella scienza, nelle istituzioni, nell’altro. Dovremmo averlo capito proprio in questi mesi: nessuno si salva da solo».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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