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È polemica sul viaggio della Provincia a Basovizza

«Un’esperienza che pensiamo sia stata particolarmente sentita dai giovani e dagli adulti, che hanno toccato con mano il dolore che, ancora oggi, affligge quelle terre. Una vicenda umana e storica difficile da superare». Il presidente della Provincia Federico Binatti e il consigliere delegato alla Cultura e Politiche giovanili Ivan De Grandis commentano con queste parole la due giorni, 9 e 10 febbraio, a Basovizza, in provincia di Trieste in occasione del Giorno del Ricordo. La cosiddetta “Foiba di Basovizza” è, infatti, il luogo in cui nella primavera del 1945 furono uccisi prigionieri, militari e civili italiani da parte dei partigiani jugoslavi.

 

 

Oltre che dal presidente e dal consigliere, la delegazione era formata anche dai rappresentanti dei Comuni di Galliate (il consigliere Giuseppe Campanella), Ghemme (l’assessore Piero Rossi), Novara (il consigliere Raffaele Lanzo) e Trecate (il consigliere Patrizia Coraia), dai rappresentanti della sezione novarese dell’Associazione nazionali Venezia Giulia e Dalmazia (Claudio Strozzi) e del locale Comitato 10 febbraio (il presidente Stefano Rossi e Matteo Marzorati) e dagli studenti del Liceo “Fermi” di Arona (Cristian Campanella e Matteo Campagnoli, accompagnati dall’insegnante Laura Cantoia), del Liceo “Galilei” di Borgomanero e Gozzano (Sara Piazza ed Emanuele Foti, accompagnati dall’insegnante Enzo Piemontesi), dell’Istituto “Ravizza” di Novara (Giulia Carucci, Dejanira Melkely Paola Lopez Ramos e Giulia Ciccia, accompagnati dall’insegnante Eloisa Fragonara), dell’Ita “Bonfantini” di Novara (Aurora Invernizzi e Lucrezia Salvoni, accompagnati dall’insegnante Francesca Misiti), dell’Istituto “Pascal” di Romentino (Alessia Diverio, Vladimir Vologov e Maria Teresa Dursi, accompagnati dall’insegnante Elisa Costanzo) e della Consulta provinciale degli studenti di Novara (Edoardo Montani, Tommaso Pontremoli e Rocco Ubertini, accompagnati dalla referente dell’Ufficio scolastico provinciale Gabriella Colla).

Binatti e De Grandis hanno sottolineato che «dopo la positiva esperienza di coinvolgimento dei giovani nelle iniziative organizzate sia in occasione del Giorno della Memoria, con la partecipazione alla manifestazione organizzata a Vercelli in collaborazione con la Comunità ebraica competente per il nostro territorio, e quella delle recenti iniziative per la Giornata del Ricordo, per il futuro sarà nostra cura, grazie alla collaborazione con Atl, proporre nuovamente ai giovani queste esperienze culturali e formative che riteniamo fondamentali per la crescita della persona».

Una modalità che, però, non è piaciuta alla consigliera d’opposizione Milù Allegra la quale ha presentato un’interrogazione che sarà discussa durante la prossima seduta di consiglio provinciale: «Non si capisce come mai – spiega – per il Giorno della Memoria siano stati stanziati solo 350 euro e, di conseguenza, abbia potuto partecipare una delegazione di sole due classi delle scuole superiori mentre per il Giorno del Ricordo la Provincia abbia investito ben 5.800 euro (4.300 ad Atl e 1.500 a Sun) permettendo a un numero considerevole di amministratori, associazioni e studenti di partecipare. Non di seconda importanza il fatto che la commemorazione del Giorno della Memoria sia stata organizzata dall’ufficio cultura e sport invece che da quello all’Istruzione dato che era rivolta agli studenti alle scuole superiori».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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