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«Dopo due anni non abbiamo ancora un processo. Non si può raccontare il dolore per aver perso una famiglia»

«Vengo spesso qui, mi sembra di portare Crystal e la vedo divertirsi con gli altri bambini che utilizzano i giochi. Ogni volta che posso vengo qua a sedermi sulla panchina, guardo se c’è qualcosa da sistemare, mi fa stare bene». E’ spesso seduta al “Crystal park” Amelia Napolitano, la nonna della piccola Crystal, mamma di Cristian e suocera di Dawna: la famiglia Cecala, oleggese, esattamente due anni fa, il 14 agosto 2018, ha perso la vita per il crollo del ponte Morandi di Genova.

Due anni esatti, un secondo anniversario ancor più particolare del primo perché il 2020 sarà ricordato come l’anno dell’inaugurazione del nuovo ponte. «All’inaugurazione non siamo andati, non ci sembrava il caso di fare “festa”, quel ponte non sarebbe mai dovuto crollare. Se salirò su quel ponte? Solo se costretta, altrimenti credo che né io, né i famigliari delle vittime si sentiranno mai di percorrere quella strada. Quel ponte ha distrutto una famiglia intera, la nostra. Sono passati due anni e non c’è ancora un processo».

 

 

In questi due anni, oltre al dolore, tanto e difficile da contrastare, la famiglia Cecala ha pensato anche a numerose iniziative, ha fatto del bene per gli altri in ricordo di tutti e tre. In questi due anni è stato realizzato il Crystal Park nel quartiere Bedisco grazie alla donazione del terreno proprio della famiglia, è stata donata la vespa di Cristian al museo Fanchini, è stato presentato il libro che raccoglie i pensieri dei famigliari con donazione all’associazione che si prende cura dei ragazzi autistici di Genova, è stata organizzata una serata con ricavato all’associazione locale Mulinelli di sabbia per i bambini del Kenya. «Sono attimi che ci aiutano a non far dimenticare chi sono stati Cristian, Dawna e Crystal; non sono pensieri programmati, sono state e saranno tutte azioni di cuore, – dice Amelia – mi piacerebbe che un giorno chi verrà al parchetto dedicato alla mia bambina si chieda il perché e conosca la sua storia. Crystal mi manca, ho potuto vedere di lei soltanto una parte del suo vestitino, ci siamo salutati la mattina della partenza, quanto avrei voluto salutarla una seconda volta pensando a ciò che è accaduto poi. Riguardo spesso foto e video che la ritraggono, non mi fa male, mi piace ricordare come era». Tanto bene per gli altri: «Per noi non c’è altro, loro da noi non torneranno, – prosegue Amelia commossa – gente egoista e avida ha voluto questo, allora noi cerchiamo di andare avanti, ho ancora i miei figli e ci facciamo forza, con la speranza che nessuno dimentichi ciò che è successo».

Grande forza Amelia, la sua famiglia e i famigliari delle vittime in generale la trovano nel “Comitato vittime ponte Morandi” presieduto da Egle Possetti: «E’ una specie di grande famiglia, quando ci troviamo ci capiamo, sappiamo cosa stiamo passando, sono sensazioni che non si possono descrivere a parole».

Proprio oggi, venerdì 14 agosto, verrà celebrata la messa in onore di Crystal, Dawna e Cristian: una è alle 8.30 a Oleggio in chiesa parrocchiale, un’altra alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa a Genova presieduta dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca. «Siamo legati anche alla famiglia di Dawna, lo scorso anno per la messa sono venuti, non ci siamo sentiti per questo secondo anniversario, – dice Amelia – con loro c’era un bel rapporto, Cristian li ha portati a visitare negli anni passati alcuni luoghi tipici come Venezia ed è bello rivedere le foto dove erano felici e sorridenti. Riguardo spesso anche il loro video in Giamaica, non riesco a pensare che la mia bimba non ci sia più, voglio pensare che lassù, se davvero c’è qualcosa perché ne dubito, siano tutti angeli».

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Elena Mittino

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