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Conte alla Camera: «È il tempo della responsabilità e delle azioni»

Un intervento di oltre cinquanta minuti. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto nel terzo pomeriggio di martedì la sua attesa “informativa” alla Camera. In un’aula di Montecitorio semideserta (e non solo per il rispetto delle distanze di sicurezza), il premier ha ripercorso l’azione del Governo nella gestione dell’attuale crisi sanitaria, sottolineando come quello sia «il tempo della responsabilità e delle azioni». Poi gli interventi dei rappresentanti dei singoli gruppi, nel corso dei quali l’Esecutivo ha ottenuto l’apprezzamento dei partiti di maggioranza e la richiesta di una maggiore collaborazione dalle opposizioni. Ad aprire il dibattito è stato il deputato oleggese del Movimento 5 Stelle Davide Crippa, che dopo aver ringraziato (come del resto hanno fatto un po’ tutti) medici, infermieri, volontari e Forze dell’ordine nella gestione dell’attuale situazione, ma anche i cittadini «che hanno saputo recepire le indicazioni date, senza dimenticare lavoratori e trasportatori».

«Stiamo affrontando – ha aggiunto – una crisi senza precedenti», che dovrà essere gestita prima di tutto «attraverso un imponente approvvigionamento sanitario, visto che il nostro Paese non aveva settori produttivi», facendo chiarezza su tante cose, cominciando da qualcuno che «ha definito “sciacalli delle mascherine”». Crippa ha poi parlato di numerose necessità e di «misure straordinarie che dovranno essere varate a sostegno delle nostre imprese e dei nostri cittadini, con meccanismi chiari e non cappi al collo», insistendo sulla possibilità di sottoporre il maggior numero possibile di persone al cosiddetto “tampone”.

Per Crippa «servono aiuti di Stato. Questa è una guerra e per il nostro continente non c’è una via dimezzo ma un bivio: o l’Europa finalmente realizza quelli che erano gli obiettivi dei suoi padri fondatori o rischia di sgretolarsi definitivamente. Per questo occorrono nuove risorse finanziarie e siamo convinti che una strada possa essere quella che preveda il rigetto del Mes, forzando l’azione della Bce».

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Luca Mattioli

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