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«C’è incompatibilità con il codice etico Uefa». Continua la diatriba Benedetto – Ferranti

È Benedetto a tornare sull'argomento dopo la smentita di Ferranti sul suo coinvolgimento nel settore delle scommesse

Non si placa la discussione tra Enea Benedetto, referente della cordata sconfitta al bando comunale per la formazione di una nuova società di calcio, e Massimo Ferranti, titolare del progetto vincitore. È Benedetto a tornare sull’argomento: «Da quanto emerge dai siti di riferimento dell’azienda di proprietà (o socio, ma comunque presente) del signor Ferranti, in merito alla sua dichiarazione: “Ci tengo a precisare, per la tranquillità dei tifosi e di tutti gli interessati, che la società Giocaonline srl, da me fondata nel 2009 e di cui sono socio, non ha nulla a che fare con le scommesse sportive. Nulla di riferibile al business di Giocaonline S.r.l. rientra nel perimetro di applicazione delle norme sportive citate”, si evince che la società fornisce i propri servizi ai principali siti di scommesse nazionali e internazionali, e, pur trattandosi un’attività legale, secondo il codice etico Uefa, tale “vincolo” impedirebbe la possibilità di essere proprietario o comunque socio di qualsiasi società sportiva».

Prosegue Benedetto: «L’articolo 25 del codice etico Uefa recita testualmente “È fatto divieto ai soggetti cui si applica il presente codice di partecipare, direttamente o indirettamente, o di essere in qualsiasi modo associati, a scommesse, giochi d’azzardo, lotterie e altre attività od operazioni analoghe in relazione alle partite di calcio. È inoltre vietato svolgere un ruolo, attivo o passivo, in società, imprese, organizzazioni, ecc. che incoraggiano, comunicano, organizzano o gestiscono tali attività o transazioni”. Considerato che i partner segnalati sul sito di Giocaonline sono sicuramente ben posizionati nell’ambito delle scommesse sportive, risulta evidente come tale commistione sia presente. Quindi queste attività pur essendo positive e lecite risultano essere fortemente incompatibili con l’incarico assunto in merito alla nuova gestione della società di calcio. A tali dubbi si chiede di dare una risposta estremamente chiarificatrice che si rivolga direttamente agli organi competenti del Calcio Uefa per non trovarsi nuovamente in una condizione disastrosa nel giro di pochi giorni. Novara ha diritto a una squadra seria, costruita su basi solide e non ombreggiata da alcun dubbio normativo. Penso che verificare sia obbligatorio e in tempi brevi, con documenti e fatti, non solo con parole».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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