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Verso il voto del 20 e 21 settembre, le “paure” per il Covid non aumentano le rinunce fra gli scrutatori

A due settimane dal voto per il referendum e per le elezioni nelle località interessate (nel Novarese, lo ricordiamo, si voterà per il rinnovo delle Amministrazioni comunali in sei centri, il più importante Arona) si è già messa in moto la macchina organizzativa. Una decina di giorni fa è avvenuto il sorteggio per la scelta degli scrutatori che comporranno le singole sezioni (i presidenti sono invece nominati dalla Corte d’Appello) e qualche timore stava cominciando a serpeggiare alla vigilia di questa delicata operazione. Si fa presto a spiegare. La paura di una qualche recrudescenza dell’epidemia, oltre alla particolari difficoltà nel quale si dovranno gestire le operazioni di voto in questo appuntamento (mascherina sempre indossata da tutti, gestione degli ingressi contingentati e mantenimento delle distanze fra gli elettori), avevano lasciato presagire una serie di rinunce, anche di fronte alla possibilità di mettersi in tasca qualcosina (il compenso solitamente varia dai 100 ai 150 euro), sempre gradita da un giovane studente o da qualche disoccupato.

«Abbiamo registrato qualche rinuncia fisiologica – così il dirigente del Comune di Novara Paolo Cortese – ma in linea con le solite aspettative. Non c’è stata nessuna impennata dovuta ai timori per il Covid. Non ci dovrebbero essere quindi problemi a “coprire” tutta la novantina di sezioni previste in città». A meno di forfait dell’ultimo momento, insomma, tutto dovrebbe svolgersi nella consueta regolarità. Anche perché, e bene non dimenticarlo, chi una volta designato nel ruolo di scrutatore dovesse per i motivi più svariati essere impossibilitato, può rinunciarvi dandone comunicazione ufficiale entro certi tempi in modo da permettere agli Uffici elettorali di nominare i sostituti. Il rifiuto senza una valida giustificazione, la mancata presentazione al momento dell’insediamento o l’allontanamento prima del termine delle operazioni elettorali, comporterà una sanzione non indifferente.

Attenzione infine, per gli elettori, anche a come comportarsi nei confronti dei componenti del seggio. Già abbiamo detto come la particolare situazione comporterà un ulteriore prolungamento delle operazioni. Lasciarsi andare a qualche atteggiamento non proprio educato nei confronti di chi sta lavorando potrebbe costare caro: i componenti del seggio sono, in quell’occasione, considerati a tutti gli effetti pubblici ufficiali. E per reati commessi nei loro confronti si dovrebbe procedere con giudizio direttissimo.

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Luca Mattioli

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