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San Pietro Mosezzo, la scuola dell’infanzia vince un concorso nazionale

E’ stata la scuola dell’infanzia di San Pietro Mosezzo una delle cinque vincitrici in tutta Italia del concorso nazionale “Il paesaggio dell’Alpe” promosso dal Fai Scuola, un progetto di educazione civica e ambientale. Compito al quale sono stati chiamati tanti piccoli alunni e che ha fatto registrare il successo della classe “Gialla” con l’ideazione di una mascotte.

Qui la fantasia dei bambini non ha avuto limiti e alla fine è stato partorito un bizzarro quanto simpatico animale chiamato Cangurmucca: «Una fusione – hanno spiegato alcune insegnanti – fra la mucca, in quanto il progetto partiva dall’Alpe e alle produttrici di latte, e il canguro per il suo marsupio, una sorta di sporta dove collocare tanti buoni prodotti del territorio, raggiungibili grazie ai suoi caratteristici balzi. All’Alpe il formaggio, al quale noi abbiamo aggiunto il nostro prodotto principe : il riso. Uno scambio che ci consente di non pensare unicamente al paesaggio come qualcosa di visibile, ma un insieme di valori che vanno dalla tradizione alla cultura».

 

 

La presentazione dell’elaborato, avvenuta nei giardini di Palazzo Natta, ha visto la presenza dei consiglieri provinciali Ivan De Grandis, Andrea Crivelli e Michele Contatese. Per il primo, delegato al Marketing territoriale, «è importante insegnare già ai più piccoli quello che rappresenta il nostro territorio». Per il Crivelli, delegato all’Istruzione, «l’anno scolastico appena conclusisi, nonostante sia stato vissuto con molte difficoltà, ha visto comunque un grande impegno di alunni e insegnanti. E’ un progetto che dà lustro a un istituto che ha già avuto modo di collaborare con noi», mentre Contartese e il vicesindaco di San Pietro Mosezzo Giuseppe Brognoli hanno invece voluto fare i complimenti a bambini e insegnanti. Da parte sua la delegata Fai di Novara Giuseppina De Vito ha voluto unicamente «ringraziare tutti, volontari inclusi, per qanto fatto e quanto faranno in futuro. Il Fai è la casa di tutti noi e trasmette sempre qualcosa di importante».

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Luca Mattioli

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